giovedì 5 gennaio 2017

Approfondimento testo assegnato - "L'ultimo degli uomini" di M. Atwood

Mi è stato assegnato il testo "MARGARET ATWOOD, L'ultimo degli uomini (Oryx and Crake, 2003), Ponte alle Grazie editore, 2010"  da analizzare per ricercare i colori presenti nell'opera.

Prima di cominciare, voglio introdurvi il libro della Atwood, che ho trovato molto interessante sia per i temi trattati, sia per l'abilità dell'autrice nell'introdurre facilmente il lettore nel "suo piccolo mondo distopico".
L'opera è basata principalmente su una denuncia aperta che l'autrice volge alla crescente ingegneria genetica, considerandola molto pericolosa per l'umanità; ma vengono trattati temi come lo sfruttamento sessuale minorile e il lavoro minorile, due temi molto pesanti, ma che l'autrice riesce ad introdurre nel suo "mondo post-apocalittico" e con cui riesce a far partecipare emotivamente il lettore.

La trama è incentrata sul protagonista, Jimmy, che in un mondo devastato da un'epidemia di febbre emorragica (mutata geneticamente), deve sopravvivere alle diverse insidie e agli animali feroci presenti, e allo stesso tempo deve prendersi cura dei "Craker", una tribù di "nuovi uomini", creati in laboratorio, ma ignari dei pericoli del mondo, e fare loro da mentore.
Jimmy si fa chiamare "Uomo delle Nevi" dai Craker, forse per dimenticare la sua ormai passata appartenenza al mondo degli uomini o per sottolineare il fatto che è l'ultimo uomo rimasto in vita nel mondo (e quindi il nome Jimmy appartiene alla vecchia stirpe di uomini).
Ma Uomo delle Nevi un tempo amava farsi chiamare Jimmy, prima dell'epidemia, quando ancora aveva una famiglia, degli amici, un lavoro, quando ancora era capace di amare una donna.
Nei suoi continui rimandi al passato, Jimmy/Uomo delle Nevi, durante tutto il romanzo, ricorda la sua vita passata: ricorda la sua famiglia, di suo padre tutto preso dal lavoro e di sua madre, una microbiologa che capisce forse troppo tardi l'orrore dei loro esperimenti innaturali andando in seguito addirittura a boicottare il progetto su cui lavorava il marito; ricorda del suo migliore amico Crake (ma che in seguito scoprirà essere il suo peggior nemico e causa dell'epidemia), del suo unico vero amore Oryx.

Lettura davvero consigliata per chi ama il genere distopico (che ricorda un po' Orwell) o il genere post-apocalittico, in cui il protagonista deve sopravvivere a diverse insidie.

ANALISI SUI COLORI

Nell'opera è presente una grande varietà di colori, e dopo averli analizzati, sono riuscito ad 
isolare i colori dominanti, cioè il bianco, il rosa, il rosso, il verde e il nero.

Il bianco lo troviamo in tutte e quattro le categorie analizzate, ma principalmente viene usato nella descrizione delle caratteristiche fisiche dei personaggi/esseri fantastici o sotto forma di indicazione cromatica con i termini "pallido, pallore,...".

Il rosa è il colore di Oryx (il nastro rosa che porta sempre con se) e difatti viene usato spesso nella descrizione di abbigliamento o oggetti di genere femminile; essendo però Oryx "divinità della natura", anche il paesaggio (nuvole,sole,...) e la natura in sè (fiori, animali,...) acquisiscono tratti rosei di tanto in tanto.

Il rosso viene utilizzato principalmente per la natura (foglie, fiori,...), ma è anche il colore della passione, dell'istinto selvaggio primordiale e viene quindi associato all'amore fugace, segreto e passionale (al contrario del rosa che richiama proprio il sentimento).

Il verde è ampiamente usato nella descrizione della natura (e di alcuni animali come i "conigli verdi"), ma compare spesso nella descrizione dei Craker, i "nuovi uomini" con i loro "scintillanti ed innocenti occhi verdi".

Il nero è il colore associato a Crake, con i suoi "abiti scuri" e la sua aria "cupa e misteriosa", forse un associazione che ha voluto fare l'autrice per rafforzare la sua denuncia contro l'ingegneria genetica. A parte nella descrizione fisica di Crake e del suo abbigliamento, il colore nero viene usato molto anche nel passato di Jimmy, in cui deve affrontare una difficile situazione famigliare e in cui i toni si fanno "più scuri".

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Palette colori dominanti nel romanzo

mercoledì 28 dicembre 2016

Step 25 - Finale

Siamo giunti al finale, non senza una certa malinconia, ma come si dice "non è importante la meta, conta solo ciò che si prova durante un viaggio"; beh direi che nel mio (e spero anche vostro) viaggio ho arricchito la mia cultura nei confronti del colore in esame.
Arrivati a questo punto, mi sembra doveroso fare un riepilogo di tutto il percorso intrapreso fino ad oggi.
Quando mi è stato assegnato questo colore non ne sapevo nulla a riguardo, anzi conoscevo la bevanda ma non avrei mai immaginato fosse anche un colore (STEP 1), ma piano piano ho iniziato a prendere confidenza con esso: prima conoscendolo più a fondo in tutte le sue caratteristiche (STEP 3) e poi la sua diffusione nel mondo (STEP 2).
Non ho potuto fare a meno di affascinarmi scoprendo le sue origini secondo miti e leggende orientali (STEP 4) o la sua diffusione nel campo musicale (STEP 5) o addirittura la sua presenza sul grande schermo! (STEP 7).
Poi magari meno affascinante ma altrettanto interessante è stato trovare la sua presenza anche in campi davvero innovativi come la medicina (STEP 6) o la chimica (STEP 14) o addirittura trovarlo in cucina (STEP 12), ma preferirei restare in ambiti più "tradizionali",diciamo, dove esistono ancora delle credenze popolari (STEP 8), dove i ragazzini si divertono leggendo e scambiandosi fumetti (STEP 13) o formando parole grazie al loro abbecedario (STEP 9), dove si resta ancora affascinati guardando una vetrina di una certa marca (STEP 10
Giunti a questo punto però sorge un dubbio: "come si fa a determinare l'origine di un colore?"; beh all'inizio anche io ero scettico, ma poi ho trovato aiuto nella storia, che grazie alle sue documentazioni (STEP 11) e ai suoi grandi personaggi (STEP 21) mi ha permesso di giungere ad una conclusione.
Sono arrivato anche a ricercare la presenza del mio colore in campo artistico: prima nella cartellonistica pubblicitaria vintage (STEP 15), poi nel design (STEP 16), cercando addirittura la sua presenza nella fase progettuale di brevetto (STEP 17), andando in seguito a ricercarne la presenza nelle arti pittoriche (STEP 18) e nell'ambito della moda contemporanea (STEP 20), per giungere all'architettura moderna di Renzo Piano (STEP 22).
Infine ho "sezionato" il colore per capirne gli effetti sulle funzioni cognitive dell'uomo (STEP 19), scoprendo che, così come l'uomo, anche i colori hanno un lato "selvaggio", primitivo e trascendentale (STEP 23); tutte le caratteristiche del colore,che ho acquisito nei passaggi precedenti mi hanno aiutato nel creare una "nuvola" di parole chiave, che possono facilitare la comprensione del mio colore,spero, a tutti (STEP 24).

Approfondimenti: 

La storia del mondo in 100 cose 

"L'ultimo degli uomini" di Margaret Atwood

Step 24 - Una "nuvola" di parole sul tè verde




L'oggetto che racchiude tutte queste caratteristiche, scaturite da questa sorta di "brainstorming" non può che essere il tè verde matcha giapponese (dopo opportuni trattamenti e pronto per essere servito).

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martedì 27 dicembre 2016

Step 23 - la natura "selvaggia" del tè verde

Il colore tè verde trae origine proprio dalla natura, indomabile e incontrollabile, ma che l'uomo ha saputo sfruttare a proprio vantaggio, utilizzando le foglie, tritandole, per preparare il tè verde bevanda, traendo da ciò benefici per la sua salute.
E' un colore dominante nel rituale della tradizionale "cerimonia del tè" di origine cinese (un film molto interessante sull'argomento è "Morte di un maestro del tè" (1989) del regista Kei Kumai). 


Una tazza di tè matcha durante la cerimonia

Il tè verde nella cultura cinese viene utilizzato anche in specifiche occasioni: come segno di rispetto delle nuove generazioni nei confronti delle vecchie generazioni, per riunire tutta la famiglia insieme, per scusarsi in seguito ad un torto inflitto, per esprimere gratitudine verso qualcuno e per celebrare un matrimonio.

Il verde è anche uno dei colori primari del Natale (insieme a rosso,oro e bianco): è un associazione che viene tramandata da più di un secolo, grazie all'opera di Charles Dickens "Canto di Natale", in cui lo Spirito del Natale Presente ha un colore verde associato all'abete sempreverde tipico del Natale (l'albero di Natale).


Immagine correlata

Il verde è un colore presente anche nel mondo islamico: verde è il turbante del profeta Maometto, verde è il colore del Paradiso Terrestre dell'Islam, anche se nei paesi islamici possono portarlo solo coloro che sono nati nel periodo del Ramadan mentre per gli altri è d'obbligo la veste bianca, verdi sono le bandiere che sventolano tuttora nei vari stati islamici (e di cui si sono appropriati anche alcuni gruppi terroristici).
Verde nel mondo islamico è anche colore di libertà (spesso associato a molti gruppi
rivoluzionari in cerca di riscossa sociale).



Step 22 - Colore tè verde nell'architettura

L'opera in questione è il celebre museo NEMO (1997) realizzato dall'architetto italiano Renzo Piano, ed è situato ad Amsterdam.
Si tratta di un museo di scienze e tecnologie, al cui interno sono presenti tantissimi laboratori interattivi ed educativi, adatti dai più grandi ai più piccoli.
La peculiarità di quest'opera è la sua struttura: essa infatti ha la forma della prua di una nave di colore verde, ancorata in uno dei canali della città (la struttura esterna è realizzata con pannelli di rame per evitare la corrosione a contatto prolungato con l'acqua marina e l'ambiente costantemente umido).
L'edificio inoltre dispone di una terrazza che può essere considerata una vera e propria piazza dalla quale si può ammirare una vista spettacolare della città e sulla quale è presente un ristorante in cui poter pranzare.


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Il colore della mia indagine può essere trovato in diversi trattati di architettura (ma quasi solamente in architettura di interni, in quanto è un colore molto debole, più adatto a murature interne).
In particolare ho trovato in questo articolo (rivista Dezeen) una sfumatura del mio colore.
Si tratta di un idea innovativa (ma a budget limitato), che ha permesso al team multidisciplinare inglese "Aberrant Architecture" di realizzare proprio a Londra il loro "re-design" dell'interno di una vecchia scuola.
Utilizzano colori vivaci per le stanze in cui i bambini devono essere costantemente stimolati, mentre utilizzano colori chiari (come il mio) per rendere più "docili" i bambini e stimolare la creatività e il gioco collettivo.

Step 21 - Colore tè verde in personaggi storici/contemporanei

In questo post sono andato a ricercare elementi di correlazione tra il colore della mia indagine e personaggi storici o contemporanei.

Il primo personaggio che ho trovato è John Hancock, politico statunitense, che nel 1773 a Boston diede vita al famoso avvenimento del "Boston Tea Party", di cui fu anche principale fautore con la sua celebre frase: "No taxation without representation" (niente tasse senza rappresentanti in parlamento).
La protesta aveva lo scopo di boicottare il tè proveniente dalla Cina e venduto dalla Compagnia Inglese delle Indie Orientali, che applicava un alta tassazione commerciale sui prodotti importati.
In questa rivolta dei coloni americani, più di 45 tonnellate di tè verde provenienti dalla Cina furono riversate in mare.
Per questo motivo Hancock, indirettamente, viene legato a questo colore.






Una celebre litografia del Boston Tea Party

Un altra associazione (seppur indiretta) è la seguente: "che cosa lega il colore verde ai presidenti degli Stati Uniti d'America?"; beh la risposta è semplice: il dollaro!
Il colore verde lo ha sempre contraddistinto dalle altre banconote mondiali, ed è da esso che deriva la parola "verdoni" (usata per indicare il denaro).
Venne deciso di inserire i volti dei presidenti americani (ovviamente deceduti, per non incappare nel termine "monarchia"), in quanto essi erano i simboli del paese, che lo avevano reso grande.
Ad esempio sulla banconota da un dollaro è raffigurato George Washington, che è considerato il padre fondatore degli USA e, non a caso, è stato il primo presidente degli Stati Uniti.
Mentre sulla banconota da due dollari è raffigurato Thomas Jefferson, il cui nome è legato alla Dichiarazione di Indipendenza, di cui fu uno dei principali fautori.
Un dollaro americano (Washington)

Due dollari americani (Jefferson)

sabato 3 dicembre 2016

Step 20 - Il colore tè verde nella moda

In questo post sono andato ad analizzare la presenza del mio colore nella varietà della moda (in quanto colore prettamente femminile avevo una grande gamma di scelta tra le varie tipologie, ma ho voluto concentrarmi su un caso particolare con una grande storia alle spalle).
L'oggetto della mia analisi è l'ormai storico modello "All-stars" dell'azienda Converse.

L'azienda statunitense Converse fu fondata nel 1908 da Marquis M. Converse a Malden (Massachusetts); essa debuttò come azienda nel settore delle scarpe di gomma, con specializzazione nelle galosce. Poco dopo, iniziò a utilizzare la gomma per realizzare sneakers.
Il prodotto più famoso dell'azienda furono proprio i modelli "All-stars", ideate nel 1923 da Chuck Taylor, un giocatore di basket professionista, per migliorare il suo gioco.
Tra gli anni '60, '70 e '80 questo modello spopolò nel mondo della musica (AC/DC, Ramones, Guns N' Roses, Kurt Cobain e molti altri) e questo le avvicinò ancora più al pubblico di massa.
Negli anni '90 l'azienda fu acquistata dalla Nike, che rilanciò il modello "All-stars" sul mercato come fenomeno di moda, producendo moltissimi nuovi modelli con colori e disegni di vario tipo, in modo da adattarsi ad un target sempre maggiore (tra cui anche le donne, in quanto prima erano destinate più ad un target maschile).
Al giorno d'oggi esistono migliaia di varianti di questo modello, dal colore al materiale, dalla forma alla grafica più bizzarra possibile.
Sono state e sono un capo d'abbigliamento mai fuori moda,mai vecchio, ma che si adatta senza problema a qualsiasi generazione, creando un'icona senza tempo.













               Modello femminile All-stars "basse" in tela con suola in gomma